Caro-mutui, addio! Dopo un 2023 da record, come avevo anticipato in questo articolo del mio blog, ecco il sospiro di sollievo. I tassi di interesse sui prestiti per le abitazioni iniziano a scendere dopo i costanti aumenti figli delle decisioni della Banca Centrale Europea.
Caro-mutui, addio!
Rispetto al record toccato a novembre scorso (oltre il 4,9%), si assiste a una generalizzata inversione di tendenza. Secondo il Codacons, chi oggi accende un finanziamento a tasso fisso per l’acquisto della prima casa si ritrova un Taeg tra il 2,7% e il 2,8%. I numeri non mentono: caro-mutui, addio! C’è infatti un deciso ribasso rispetto al 3,7% di media di novembre 2023. Ciò equivale ad un rata mensile più bassa, con risparmi pari a circa 45 euro al mese per un mutuo da 100.000 euro a 30 anni e di 67 euro al mese per un finanziamento da 140.000 euro a 25 anni. Su base annua la minore spesa sarà nel primo caso di 540 euro, nel secondo di oltre 804 euro.
L’attuale situazione
Oggi la migliore offertaper un finanziamento da 100.000 euro a 30 anni presenta un Taeg del 4,62% contro il 4,91% di novembre e una rata mensile da 496 euro rispetto ai quasi 513 euro di quattro mesi fa. Una famiglia risparmierebbe così 201,6 euro in un anno. Per un mutuo da 140.000 euro a 25 anni il Taeg passa dal 4,95% di novembre al 4,65% di aprile con una minore spesa di oltre 22 euro a rata. Certo, il risparmio non è ancora fra i più consistenti, si tratta di piccoli segnali positivi. Il gap, determinato dalla forte salita dei tassi registrata tra il 2022 e il 2023, è ancora alto e le conseguenze del caro-rata sono state disastrose sul creditizio. Però è il momento della discesa.
Le previsioni
Le previsioni sembrano remare infatti tutte in un’unica direzione. L’Euribor – il tasso di riferimento per i mercati finanziari, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee – a dicembre 2024 dovrebbe calare al 3%. Secondo gli esperti è lecito ipotizzare «almeno quattro tagli da 25 punti base entro fine anno, dato che oggi i tassi di riferimento per i mutui variabili rimangono di poco sotto al 4%». Gli occhi sono puntati sulla riunione prevista il 6 giugno 2024 che, secondo il consensus degli analisti sentiti da Reuters, è la data che segnerà la svolta della politica monetaria delle BCE con il primo taglio dei tassi dopo due anni.
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