Condono edilizio: cosa c’è da sapere

Condono edilizio: cosa c'è da sapere

Condono edilizio: cosa c’è da sapere. Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha lanciato il progetto “salva-case”. L’obiettivo è regolarizzare le “piccole difformità” all’interno delle abitazioni per rimettere sul mercato una moltitudine di immobili che al momento si fa fatica a vendere. Un provvedimento che potrebbe arrivare in Cdm entro la metà di maggio. Le opposizioni lo hanno definito un nuovo condono edilizio.

Condono edilizio: cosa c’è da sapere

Condono edilizio: cosa c’è da sapere. Salvini ha fatto sapere che “stiamo raccogliendo i suggerimenti e l’obiettivo è di arrivare ad una grande pacificazione nazionale”. L’obiettivo è riuscire a “sanare” le difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente, le difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (tramezzi, soppalchi). Questa possibilità, per esempio, potrebbe riguardare un appartamento i cui spazi interni non corrispondono con la planimetria come un tramezzo spostato o una finestra posizionata diversamente. Un immobile datato il cui titolo edilizio non è reperibile. Oppure interventi fatti prima del 1977 quando non esisteva il concetto di “variante in corso d’opera”.

Esempi pratici

Un’abitazione con una disposizione degli spazi diversa dalla planimetria: come può essere un muro spostato, un soppalco o una finestra posizionata in diversamente. Si valuta anche il tema delle tolleranze costruttive con l’ipotesi di riparametrare in misura inversamente proporzionale alle dimensioni dell’unità immobiliare la percentuale del 2% quale limite al rispetto dell’altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie e di ogni altro parametro edilizio. E ancora. Soprattutto per immobili datati, può succedere che manchi l’ultimo titolo edilizio che costituisce lo stato legittimo dell’immobile. A legislazione vigente è già possibile avvalersi di altri riferimenti documentali. Le norme allo studio dovrebbero facilitare l’accertamento dello stato legittimo dell’immobile anche nel caso in cui non esistano altri elementi, mediante Scia (Segnalazione certificata di inizio lavori) in sanatoria e il pagamento di una sanzione.

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