Immobiliare: siamo al bivio decisivo. Giovedì 6 giugno è in programma il board della Banca Centrale Europea. Tutti attendono la prima, decisa riduzione dei tassi di interesse. «Il taglio di 25 punti base sembra cosa fatta» si legge nella nota pubblicata, lo scorso 28 maggio, dal team di economisti di UBS. Sulla riduzione arriva la conferma da Philip Lane, membro esecutivo della BCE. In un’intervista al Financial Times – datata 27 maggio – dichiara: «Salvo grandi sorprese, in questo momento ciò che vediamo è sufficiente per rimuovere il livello massimo di restrizione».
Immobiliare: siamo al bivio decisivo
Come ti ho anticipato in questo articolo, le banche hanno già iniziato a ridurre i tassi di interesse. La Fabi – il sindacato autonomo del settore creditizio – ha calcolato che, a oggi, si spendono 54.000 euro in meno di interessi per comprarsi un immobile del valore di 200.000 euro con mutuo a 25 anni. Quindi ci sono tutti gli ingredienti per “una prima festa” il prossimo 6 giugno. Il nodo da sciogliere resta quello dell’inflazione. Secondo le stime di consensus di FactSet, dovrebbe segnare un +2,5% rispetto all’anno scorso e in leggero aumento a confronto con aprile. L’inflazione core, che esclude i costi energetici e alimentari, dovrebbe essere stabile al 2,7%. «L’aumento sarà probabilmente determinato da un’inversione di tendenza delle componenti volatili, in calo rispetto al mese scorso, e dagli effetti derivanti dall’introduzione dei biglietti ferroviari sovvenzionati in Germania lo scorso maggio» la nota – 27 maggio – del team Global Credit di Algebris Investments.
Se la BCE non dovesse tagliare i tassi?
Il mercato immobiliare, i cui segnali sono davvero molto positivi, potrebbe subire una leggera frenata. Come prevedono gli esperti, gli investitori italiani devono poi mettere in conto il rischio di un aumento dello spread. «Una politica monetaria più restrittiva potrebbe causare un aumento del differenziale di tasso rispetto alle obbligazioni tedesche, in quanto costi più alti del debito italiano potrebbero spingere gli investitori a percepirlo come più rischioso» ha recentemente spiegato Nicolò Bragazza, associate portfolio manager di Morningstar Investment Management (MIM). Non solo. I mercati azionari avrebbero contraccolpi: i settori maggiormente colpiti potrebbero essere quelli delle utilities, l’immobiliare, appunto, e i beni di consumo voluttuari, ossia non di prima necessità. Non resta che attendere. Mancano meno di 7 giorni al primo, decisivo bivio.
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