Mutui, ci siamo: l’inversione di rotta. Dopo l’ultima decisione della Banca centrale europea di alzare di altri 25 punti base il costo del denaro – ne ho parlato in questo approfondimento – potrebbe esserci la svolta positiva nel panorama dei finanziamenti. L’inversione di rotta ‘pare obbligata’ perché il mercato dei mutui nel 2023 è in contrazione: la domanda scende e in calo sono anche le erogazioni. Quindi dopo mesi di stangate si potrebbero intravedere i primi segnali di un cambiamento.
Il 2024 è (quasi) alle porte
A quanto si apprende, la tendenza dovrebbe invertirsi all’inizio del 2024 ormai dietro (quasi) alle porte. Attenzione: tutto dipenderà dall’andamento dell’inflazione e dell’economia. L’obiettivo primario della Bce è portare l’inflazione dal 5 (dato di agosto) al 2%. Questo ha implicato, fino a oggi, un marcato aumento del costo del denaro e dei tassi dei mutui variabili che per alcune famiglie sono diventati insostenibili. Decisivo l’Euribor (il tasso di riferimento per i mercati finanziari) che, a dicembre, potrebbe toccare il punto massimo a 3,90%. Ciò significa che nel prossimo trimestre l’aumento dovrebbe essere inferiore ai 25 punti base della Bce e, in questo senso, si prospetta che da gennaio i tassi inizieranno a calare gradualmente. Secondo i Futures, è con l’inizio del nuovo anno che la tendenza dovrebbe finalmente invertirsi. Dando un’occhiata alle quotazioni di giugno 2024, la rata del mutuo appena analizzato dovrebbe scendere a 731 euro, per poi arrivare a 685 euro a giugno 2025. Insomma, sembra che il peggio dovrebbe ormai essere alle spalle.
Immobiliare, l’analisi di Kiron
Kìron, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, ha stilato un report chiaro. Nel primo trimestre 2023 le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per acquisto casa pari a 10.302 milioni di euro; rispetto allo stesso periodo del 2022 c’è stato un calo del 26% delle erogazioni. Se si considera che nel 2022 il calo si era chiuso con un -10% è evidente che gli effetti dell’inflazione sta dando i suoi frutti. A scendere sono anche le richieste di surroga e sostituzione mutuo (-16,8%).
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