Mutui: dopo la BCE ecco quanto risparmi. Dopo il taglio del costo del denaro, effettuato dalla Banca Centrale Europea giovedì 12 dicembre, sono in arrivo benefici per i portafogli delle famiglie. Sempre gli operatori finanziari si attendono due ulteriori tagli di 25 punti entro la fine di marzo 2025, oltre ad altre due sforbiciate entro il termine del prossimo anno. In virtù di questo trend, il costo del denaro si avvicinerebbe alla soglia del 2%, considerata la soglia di “neutralità” della politica monetaria.
Mutui: dopo la BCE ecco quanto risparmi
Tutte queste manovre le possiamo tradurre così in cifre. Su un mutuo da 200.000 euro si può stimare che la diminuzione rispetto ai massimi sia stata superiore a 140 euro al mese. Su base semestrale la riduzione si può stimare nell’ordine dei 90 euro. La decisione della Banca Centrale Europea ha un’influenza indiretta sull’andamento dell’Euribor mentre si riflette esattamente solo sul costo dei pochissimi mutui indicizzati al tasso Bce. Si registra anche un calo dei tassi fissi, decisamente più appetibili in questo scenario economico: per esempio l’Eurirs trentennale è sotto il 2%, quasi 130 centesimi al di sotto dei massimi del 2023, cifre che rendono più appetibili anche le operazioni di surroga. Su un mutuo con debito residuo da 150.000 euro cambiare banca per risparmiare mezzo punto significa pagare circa 60 euro in meno. Infine il capitolo per chi si appresta a una nuova stipula. Oggi un mutuo da 200mila euro a 30 anni a tasso fisso può avere un costo mensile pari a 1.270 euro; per il variabile sono necessari 180 euro in più e, ad oggi, appare improbabile che la maggior spesa sostenuta per le prime rate del mutuo possa essere recuperata nel corso del tempo.
Unisciti alla discussione