Mutui: taglio dei tassi, le conseguenze. Il 6 giugno la Banca Centrale Europea probabilmente effettuerà la prima decurtazione dopo mesi di “blocco”. Il condizionale è ancora d’obbligo perché, come riporta anche QuiFinanza.it, si procederà a valutare “i dati in arrivo” e le “nuove proiezioni dello staff dell’Eurosistema”.
La situazione
“Dovremmo seguire un approccio cauto” dice Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della BCE dal quotidiano Nikkei. Motivo? «Dopo anni di inflazione elevata, un’anticipazione del processo di allentamento comporterebbe il rischio di un allentamento prematuro». Il taglio dei tassi è richiesto a gran voce perché le rate dei mutui condannando le famiglie a pagare di più per l’acquisto della casa. E non solo. Ci sono da considerare anche i beni mobili acquistati a rate e l’accesso al credito per le aziende. Per Schnabel «sono necessari ulteriori progressi nell’inflazione e soprattutto nell’inflazione interna, che si sta dimostrando più appiccicosa, per alimentare la nostra fiducia che l’inflazione possa tornare in modo sostenibile al nostro obiettivo del 2% al più tardi nel 2025». Come spiega QuiFinanza: se l’inflazione resterà a un livello accettabile allora sarà possibile tagliare i tassi a giugno ma non è garantito un ulteriore taglio a luglio. Non va comunque dimenticato che entro la fine del 2024 i vertici della Bce si incontreranno almeno altre cinque volte per valutare il taglio dei tassi di interesse.
Mutui: taglio dei tassi, le conseguenze
Mutui: taglio dei tassi, le conseguenze. Se il 6 giugno la BCE procederà alla decurtazioneMutui: taglio dei tassi, le conseguenze, ci saranno dei benefici immediati per chi ha un mutuo a tasso variabile. La sforbiciata dovrebbe essere dello 0,25%. Ci sarà dunque uno sconto di 15 euro al mese per un finanziamento da 126.000 euro a 25 anni. Su base annua si tratta di 180 euro. Il quadro si va rasserenando, comunque. Come ti ho anticipato in questo articolo del mio blog, il tasso medio è a 3,67%. A dicembre 2023 era 4,42%.
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