Vercelli, immobiliare: la svolta. Come avevo anticipato in precedenti articoli del mio blog, nelle scorse ore, la Banca centrale europea ha tagliato i tassi d’interesse. È la quinta sforbiciata da 25 punti base che, già nei prossimi giorni, porterà a un nuovo, importante calo dei mutui: sia per i variabili che sono già attivi sia per quelli che saranno stipulati. Si tratta di una notizia molto importante sia per il mercato sia per il risparmio delle famiglie. Prosegue dunque il periodo di grande e veloce risalita per “il mattone” da sempre fra i salvadanai preferiti fra gli italiani.
Vercelli, immobiliare: la svolta
La BCE, come avevano previsto (quasi) tutti gli esperti, ha nuovamente abbassato il costo del denaro. Lo ha fatto al termine della riunione che si è tenuta nelle scorse ore a Francoforte. Il tasso di riferimento, quello sui depositi, passa ora dal 3% al 2,75%. Il tasso sui rifinanziamenti principali scende al 2,90% e quello sui prestiti marginali al 3,15%. Molti analisti pensano che ormai la traiettoria della discesa dei tassi sia tracciata e che nel 2025 il calo non si arresterà. Tuttavia, la presidente Christine Lagarde invita alla prudenza: «È prematuro dire dove il calo dei tassi d’interesse dovrà fermarsi» sono state le sue parole durante la conferenza stampa. Lagarde ha infatti richiamato che ogni prossima decisione decisione «sarà basata sui dati economici». Non solo. La presidente della Banca Centrale Europea ha categoricamente escluso al possibile taglio dei tassi di 50 punti base: il tema «non è proprio entrato nel dibattito».
Cosa ci attende per il futuro?
La conferenza stampa di Lagarde ci aiuta a intuire cosa potrà succedere nei prossimi mesi sia per il mercato immobiliare sia per il portafogli delle famiglie italiane. C’è infatti una nota positiva emersa durante l’incontro con i giornalisti: «Il processo disinflazionistico è ben avviato» ha detto. L’inflazione continua a evolvere «in linea con le proiezioni» che la vedono tornare all’obiettivo del 2% nel corso del 2025. Nella nota stampa, diffusa dopo la riunione, il consiglio direttivo ha poi spiegato che «l’inflazione interna resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo».
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