Vercelli: la leggenda che (forse) non conosci. Sul mio blog, nelle scorse settimane, ho iniziato a raccontarti la storia e i miti della nostra città. Siamo partiti dall’epoca dell’impero romano, per esempio, il periodo durante il quale lo storico Tacito ci definì «una città fiorentissima». Abbiamo navigato lungo le acque del Medio Evo – fra la costruzione della Basilica di Sant’Andrea e l’istituzione dello Studium, oggi l’UPO – e abbiamo anche visto alcuni miti come quello della Torre dell’Angelo. Ricordi? La leggenda vuole che prenda il nome da un miracolo. Un angelo sarebbe intervenuto per salvare una persona che stava precipitando dalla costruzione dopo esservi salito. Per altri l’intervento è stato di San Mauro sempre di un uomo precipitato dalla Torre nel 543.
Vercelli: la leggenda che (forse) non conosci
Oggi, martedì 29 ottobre, voglio invece raccontarti quella legata a un’altra torre della città, quella posizionata nel Broletto (oggi conosciuto come piazza dei Pesci). Oltre a essere la più antica di Vercelli – risale infatti al 1200 – e la più alta di quelle gentilizie (38 metri), nasconde un mistero. Attorno a essa, si dice, gironzolano le anime di personaggi vercellesi illustri passati a miglior vita. Come? Fiammelle blu. Nel 1377 – questo è un fatto storico – è stato anche installato un orologio che rappresentava una vera e propria novità per l’epoca. Non solo. Erano state anche posizionate tre campane che avevano il prezioso compito, oltre a battere le ore, di avvisare i vercellesi o in caso di pericolo o per assemblee straordinarie. L’orologio è rimasto sulla Torre fino al 1931.
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